LA DIETA CHETOGENICA
Come mai si parla tanto di dieta chetogenica?
Esistono tantissime varianti di questa dieta: la dieta Atkins, la dieta Dukan, l’italianissima dieta Lemme e tante altre.
Ma sono solo trovate commerciali o c’è una verità scientifica?
Come mai in tanti le hanno utilizzate e qual è la loro storia?
In questo articolo risponderemo a tutte questo domande.
Dr. Matteo Scaringelli
Nutrizionista Sportivo
Preparatore NSCA – CSCS
La scienza e la storia delle diete a bassi carboidrati
Perché si sono diffuse così tanto le diete a basso contenuto di carboidrati? Questa è una domanda essenziale per capire come mai una dieta che può essere ritenuta estrema, cioè con l’eliminazione quasi totale di un macro nutriente, abbia preso piede così tanto nel mondo.
Di seguito vengono presentate 5 ragioni storiche che hanno portato alla formulazione di queste tipologie di diete. Queste sono ragioni storiche, non fatti scientificamente di mostrati. Con questa lista non intendiamo dire che queste ragioni siano scientificamente vere ma si tratta di ricercare il perchè storico (anche se falso) di questo tipo di diete:
- Fallimento delle linee guida tradizionali: le linee guida di qualche decennio fa non hanno funzionato nell’abbattere l’epidemia dell’obesità e nel ridurre le patologie metaboliche e autoimmuni negli anni successivi. Infatti questi problemi si sono accentuati.
- Fallimento nei primi modelli calorici: inizialmente ci si basava su modelli calorici che non spiegavano i meccanismi alla base della perdita e dell’aumento di peso corporeo; infatti, si trattava si puri calcoli matematici che non tenevano conto di componenti importanti come l’adattamento calorico dell’organismo. I modelli calorici negli ultimi decenni si sono evoluti e sono diventati sempre più precisi e sofisticati inserendo diverse teorie come quelle delle interazioni e dei feedback ma i primi modelli erano molto più basilari.
- Ruolo degli zuccheri: i carboidrati e gli zuccheri sono contenuti in molti alimenti correlati all’aumento di peso (es: junk food).
- Ruolo dell’insulina: l’insulina determina l’ingresso dei nutrienti all’interno delle cellule comprese quelle del tessuto adiposo, e viene stimolata dall’ingestione dei carboidrati, per questo motivo si è attribuito storicamente da molti autori all’aumento di insulina nel sangue un aumento del peso corporeo.
- Perdita di peso con la dieta chetogenica: spesso con questa alimentazione soggetti obesi/sovrappeso hanno riscontrato ottime perdite di peso che non riuscivano a ottenere con le diete standard.
Diversi autori hanno proposto negli anni diete a basso contenuto di carboidrati come la dieta Atkins, la dieta a zona (soprattutto nella sua formulazione più recente che abolisce quasi completamente gli amidi) e la più recente dieta carnivora; per questo motivo sono seguiti diversi studi scientifici su questa tipologia di diete per capire se effettivamente avesse dei vantaggi rispetto alle diete tradizionali.
Da questi studi sono nati anche modelli avanzati dell’aumento di peso, creati da importanti scienziati.
Ad oggi ci sono due principali modelli contrapposti che vengono proposti nel determinare la perdita di peso:
- Modello calorico termodinamico CICO (termodinamico) che descrive l’aumento di peso corporeo come conseguenza dell’eccesso calorico rispetto al dispendio.
- Modello basato sui carboidrati (meccanico e biochimico), CIM (Carbohydrate-Insulin Model) che afferma che l’aumento di peso corporeo è legato all’assunzione di carboidrati e alla loro regolazione insulinica. Infatti, l’ingestione dei carboidrati, soprattutto se in grandi quantità e con alto indice glicemico, porta al rilascio di insulina che ha la funzione di internalizzare in tutte le cellule, comprese le cellule adipose, i nutrienti. In questo modo si ha una conseguente riduzione della glicemia che aumenta il senso di fame inducendo l’organismo a ricercare altro cibo, essendo presenti sul mercato molti alimenti palatabili con alto contenuto di carboidrati, saranno questi ad essere scelti dall’individuo, il quale instaurerà un circolo vizioso che determinerà in ultimo l’aumento del peso corporeo.
Ad oggi però ci sono più evidenze scientifiche a favore del modello calorico; tuttavia, dal punto di vista pratico, risulta fondamentale tenere conto della soggettività dell’individuo; infatti, ci sono persone che si trovano bene con regimi alimentari a bassi carboidrati e altri con regimi tradizionali. Inoltre, il metabolismo si adatta molto alla genetica di una persona. Per questo si deve considerare una nutrizione personalizzata che tenga conto del singolo soggetto e della sua risposta ai vari macronutrienti.
Se ci si approccia a una dieta a bassi carboidrati o chetogenica è fondamentale essere seguiti da un nutrizionista o da un medico specializzato. Infatti, se mal formulate le diete chetogeniche possono anche essere pericolose.