RICONOSCERE IL GRASSO CORPOREO
Quando parliamo di grasso corporeo spesso confondiamo il grasso viscerale con il grasso superficiale. In questo articolo andiamo a fare chiarezza.

Il grasso viscerale viene spesso confuso con il grasso addominale visibile ad occhio nudo, in realtà per grasso viscerale intendiamo quello che circonda gli organi interni e quindi non visibile nè toccabile.
Il grasso visibile si chiama superficiale e può essere localizzato in particolari zone come a livello addominale soprattutto in zona ombelicale, sui fianchi o nell’interno coscia.
Per intervenire sulla riduzione del grasso superficiale bisogna attuare una dieta ipocalorica che consenta l’utilizzo delle scorte adipose come fonti energetiche.
Il grasso superficiale se non in eccesso non causa particolari problematiche di salute a differenza del grasso viscerale che può andare a compromettere la funzionalità degli organi che circonda oltre a creare infiammazione. Infatti, a differenza di quanto si possa pensare, il tessuto adiposo non è inerte ma rilascia diverse sostanze, tra cui molecole infiammatorie.
Spesso si confonde il grasso viscerale con quello superficiale addominale perché è noto che un maggior accumulo di massa grassa a livello della zona addominale si associa a un maggiore quantitativo di grasso viscerale.
Tuttavia, è importante considerare lo stile di vita e la salute del singolo; infatti, non sempre chi ha grasso localizzato sull’addome avrà poi anche grasso interno viscerale!
Ad esempio, la pancetta di un soggetto giovane, che pratica attività sportiva e che ha un buono stile di vita non è sicuramente correlabile a una situazione patologica. Quasi mai ci sarà anche un sottostante di grasso interno viscerale. L’eventuale riduzione della massa grassa localizzata in zona addominale in questo caso potrebbe essere legata puramente a una scelta estetica.
Se invece consideriamo un soggetto diabetico, obeso, con sindrome metabolica o anziano l’accumulo di grasso nella zona addominale molto probabilmente si associa anche ad un aumento del grasso viscerale che quindi risulta problematico e possibilmente patologico.
Ma come facciamo a capire se abbiamo del grasso localizzato superficiale o se si tratta di grasso viscerale in eccesso?
Nel primo caso si possono utilizzare strumenti presenti anche in studi di nutrizionisti come il plicometro o l’adipometro. Nel caso della valutazione del grasso viscerale invece ci sono dei test diagnostici medici appositi.
Come detto in precedenza possiamo comunque indentificare in modo più grossolano il grasso superficiale a livello visivo e soprattutto se siamo soggetti sani e senza particolari alterazioni negli esami del sangue (come glicemia, trigliceridi, colesterolo), il grasso che riusciamo a pinzare con le mani non sarà grasso viscerale patologico ma grasso localizzato che potrà essere diminuito con un piano alimentare studiato ad hoc per l’obiettivo di definizione.